È stato pubblicato sull’autorevole rivista “Diritto e Giustizia” il commento all’interessante sentenza della Corte di Cassazione (n. 28575/20,V sez. Penale) che si è positivamente pronunciata sulla questione proposta dall’avv. Fernando Taccone ed inerente la natura delle prescrizioni che possono essere imposte con la misura di sicurezza non detentiva della libertà vigilata.

A seguito di ricorso proposto avverso il provvedimento del Tribunale di Napoli, quale Giudice dell’appello cautelare, la Suprema Corte ha affermato che, in caso di applicazione provvisoria della misura di sicurezza della libertà vigilata, il giudice può imporre la prescrizione della residenza temporanea in una comunità terapeutica, a condizione che le modalità di esecuzione non snaturino il carattere non detentivo della misura stessa.

In particolare, l’obbligo di non allontanarsi, anche temporaneamente, dalla comunità di recupero senza preventiva autorizzazione del giudice o dei sanitari è stata ritenuta – conformemente alle istanze della difesa –  una prescrizione idonea ad eludere proprio la natura non detentiva della misura.

Di seguito il link dell’articolo completo:

https://www.dirittoegiustizia.it/#/documentDetail/9164914

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